Nato a Trieste il 13 luglio 1884. Frequentò l’Università a Vienna dove si impegnò nella lotta per l’università italiana di Trieste. Dopo la laurea, nel 1906, fu impiegato per 2 anni come archivista e bibliotecario presso il Consiglio Provinciale d’Istria a Pola.
Nell’aprile del 1907, quando Joyce vi tenne la prima conferenza sull’Irlanda (Irlanda, isola di santi e di savi), lavorava per l’Università Popolare di Trieste e nel settembre 1908, quando Joyce gli fece vedere gli articoli in cui si citava la sua partecipazione alla gara di canto “Feis Ceoil” in Irlanda e gli chiese di consigliargli un insegnante di canto, Tamaro gli fece il nome di Romeo Bartoli, con il quale Joyce avrebbe effettivamente studiato canto dall’ottobre 1908 al luglio 1909. Nel febbraio 1912, quando l’Università Popolare ospitò altre due conferenze di Joyce (su Defoe e Blake), Tamaro ne era già segretario da due anni.
Nella primavera del 1915 Attilio Tamaro lasciò Trieste per unirsi all’Italia e proseguire la sua già intensa attività di pubblicista impegnato nella propaganda irredentistica, in seguito raccolta in due volumi: L’Adriatico golfo d’Italia. L’italianità di Trieste e Italiani e Slavi nell’Adriatico, entrambi pubblicati nel 1915. In occasione della conferenza di pace di Versailles pubblicò La Vénétie Julienne et la Dalmatie. Histoire de la nation italienne sur ses frontières orientales, una memoria in ben 3 volumi.
Dopo la guerra lavorò come giornalista e nel 1924 pubblicò la sua Storia di Trieste. Nel 1927 fu nominato console generale italiano ad Amburgo; nel 1930 fu designato console plenipotenziario a Helsinki; nel 1935 fu mandato a Berna dove rimase fino al crollo del governo fascista nel 1943. Anche dopo l’occupazione jugoslava dell’Istria e della Dalmazia, Tamaro continuò a scrivere di queste terre e della loro storia fino alla morte avvenuta a Roma, il 20 febbraio 1956.